Sordità infantile: da cosa è causata e quali sono le possibili soluzioni
La sordità infantile: che cos’è?
Un problema di grande rilevanza clinica e sociale è la sordità infantile, una disfunzione dell’apparato uditivo che comporta la perdita parziale o totale dell’udito del neonato o nel bambino. Questo deficit neurosensoriale può avere cause ereditarie, batteriche o acquisite.
- Il 65-70% delle cause sono genetiche, come difetti del DNA che il bambino eredita da uno o da entrambi i genitori;
- Nel 25-30% dei casi, è provocata da cause acquisite, come patologie, infezioni o infiammazione dell’orecchio, traumi acustici e cranici e disturbi neurologici.
“L’orecchio è l’organo dell’apprendimento” – Aristotele
Se io non sento non posso parlare: è attraverso l’udito che un bambino impara a parlare. A causa di questo deficit, comunicare, approcciare e relazionarsi con gli altri risulta difficile per il bambino, ecco perché la sordità infantile può diventare un problema sociale oltre che clinico.
A che età un bambino inizia a parlare?
Vediamo insieme le fasi dello sviluppo del linguaggio:
- A 9 mesi il bambino comprende alcune parole semplici e basilari come “mamma” o “pappa”;
- A 10 mesi inizia ad emettere i suoi primi suoni vocali e a collegare le sillabe fra loro;
- A 24 mesi è in grado di pronunciare parole comprensibili;
- dai 3 anni in su ha già un vocabolario ricco di parole.
Come ci accorgiamo se un bambino è affetto da sordità infantile?
Un bambino che potrebbe soffrire di un deficit uditivo solitamente:
- non ha nessuna reazione ai suoni forti;
- non muove gli occhi in direzione dei suoni;
- non si gira in direzione del suono;
- non riconosce le voci dei genitori;
- ha difficoltà a riprodurre i suoni basilari;
- emette dei versi ma non parole o sillabe comprensibili.
La sordità infantile porta il bambino a vivere in una bolla, isolato da ciò che gli accade attorno. Il non poter reagire agli stimoli esterni lo rende incapace di svolgere anche le azioni più semplici, come quella di parlare con un amichetto.
Quali sono le possibili soluzioni?
Sottoporre i neonati ad uno screening audiologico universale per avere la diagnosi di sordità infantile entro i 3 mesi di vita è fondamentale per iniziare l’eventuale percorso di terapia e riabilitazione entro i 6 mesi. Agire subito può fare la differenza.
Chi prende in cura un bambino sordo? In primis l’audiologo, poi un gruppo di specialisti fra cui: pediatra, neuropsichiatra infantile, logopedista e psicomotricista. Questi specialisti sapranno individuare bene qual è il problema e quali sono le capacità del bambino, al fine di programmare la giusta terapia riabilitativa per portarlo a vivere una vita più serena possibile.
Se la sordità infantile non venisse corretta in modo tempestivo, potrebbe diventare una grave disabilità con cui il bambino dovrà convivere. Grazie ai progressi della scienza, della ricerca e della tecnologia, gli apparecchi acustici pediatrici consentono ai bambini di vivere con serenità tutte le loro fasi di crescita e sviluppo.