CALO DELL’UDITO
Se l’orecchio sente bene, tutto il cervello lavora meglio
Proprio come avviene per la vista, in 9 casi su 10 i problemi di udito sono conseguenza dell’avanzare dell’età. Chi soffre di un calo dell’udito si troverà ad affrontare situazioni molto complicate nella vita di tutti i giorni, perché l’udito è fondamentale per la sicurezza, sul lavoro e in famiglia. L’ipoacusia comporta un forte calo della qualità della vita ma non solo, nel medio-lungo periodo le conseguenze sono anche peggiori. Infatti uno studio della John Hopkins University mostra un collegamento tra la perdita di udito e il restringimento del cervello, che è causa del declino cognitivo. Gli stimoli sonori mantengono il cervello attivo, per questo è così importante, anche in età avanzata, poter contare su un buon udito.
Un deficit uditivo, se non curato, costringe ad un maggiore impegno nell’ascolto, che porta a deconcentrarsi o a isolarsi specialmente durante le conversazioni di gruppo o in luoghi affollati. Queste difficoltà lasciano un senso di isolamento tale da chiudersi in se stessi e interagire meno con gli altri. Inoltre, nel lungo periodo, il cervello si stancherà di provare a interpretare i suoni, dando una spinta all’accelerazione del declino cognitivo e all’aumento di incidenza di patologie molto serie come la demenza.